Oggi è una giornata importante perché si costituisce l’Intergruppo regionale “Solidarietà con il popolo saharawi”. Un gruppo che riunisce consiglieri regionali di diverse forze politiche unite per portare avanti delle iniziative a favore del popolo saharawi e del suo diritto all’autodeterminazione.
La storia del popolo saharawi è una storia, senza dubbio, particolare. Il Sahara Occidentale è sottoposto da oltre un secolo a occupazioni illegittime del suo territorio, attraverso la colonizzazione spagnola prima e l’occupazione marocchina poi. Il Popolo Saharawi, una volta resosi indipendente dalla Spagna, ha combattuto una guerra di resistenza contro l’occupazione marocchina, fino a quando l’Organizzazione delle Nazioni Unite ha chiesto un cessate il fuoco, in cambio di un referendum per l’autodeterminazione. Il Marocco, però, non ha mai permesso lo svolgersi del referendum ed ha quindi bloccato il tentativo di mediazione dell’ONU. Dagli anni ’70 si attende una soluzione politica al conflitto marocchino-saharawi, nonostante il diritto all’autodeterminazione sia stato sostenuto a più riprese da risoluzioni dell’Assemblea generale e del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite.
In Italia sono numerose le Regioni, le Province e i Comuni che si sono schierate, con l’ausilio delle associazioni che si create sul tema, per sostenere campagne di solidarietà e favorire l’adozione di ogni iniziativa utile al fine di giungere, nel più breve tempo possibile, a una soluzione che rispecchi le risoluzioni delle Nazioni Unite attraverso un referendum libero e democratico.
Oggi il Consiglio regionale del Lazio, attraverso la costituzione di questo Intergruppo, si sta prendendo l’impegno di assistere il popolo saharawi in questo difficile percorso per il riconoscimento dei propri diritti negati per troppi anni.
Un ringraziamento va ai rappresentanti saharawi in Italia per l’impegno con cui stanno portando avanti questa causa e per aver fatto conoscere alle Istituzioni una realtà che merita un adeguato supporto.
Un saluto ai i piccoli ambasciatori di pace del popolo sahrawi, ai rappresentanti dei Comuni e delle Associazioni oggi presenti.