Categorie: Comunicati, IdrogenoPublished On: 19 Febbraio 20210 Commenti5,8 min read
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Il fatto che l’Autorità Portuale di Civitavecchia abbia deciso di aderire al progetto Life3H per lo sviluppo di siti di produzione, stoccaggio e utilizzo dell’idrogeno è senza dubbio positivo, meno che il progetto sia coordinato da un’altra regione. È un pessimo segnale sulla attuale governance regionale dell’idrogeno, quasi totalmente assente, e sulla poca attività che la Giunta sta portando avanti su questo fronte centrale per lo sviluppo futuro del Lazio. Negli scorsi mesi abbiamo discusso molti atti da me proposti sul tema ma, dalla cabina di regia unitaria all’Hydrogen Academy, tutto è rimasto ancora alla fase dell’impegno. Se il porto di Civitavecchia ha aderito a questo progetto è anche perché la regione Lazio non ha messo in piedi una progettualitá seria, limitandosi ad osservare le dinamiche invece di fare il possibile per governarle. Draghi è stato chiaro sul ruolo dello sviluppo sostenibile nei suoi discorsi alle Camere, l’idrogeno non è più fantascienza, ma una risorsa che o nel Lazio ci sbrighiamo a capire come mettere al centro di una nuova economia e della nuova mobilità o rischiamo di trovarci sempre a doverci accordare a progetti altrui, perdendo quella centralità a cui il Lazio può e deve ambire. 

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