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Devid Porrello, consigliere del M5S Lazio, dichiara:
“Verificando le determinazioni della direzione regionale rifiuti ho notato che ieri è stato rilasciato il rinnovo dell’autorizzazione integrata ambientale per l’esercizio dell’inceneritore di San Vittore del Lazio. Questo atto giunge a conclusione di una procedura di rinnovo molto combattuta e intermittente durata molti anni, viste le numerose criticità ambientali che abbiamo denunciato, insieme ai comitati e ai cittadini, in diverse sedi. Il decreto Sblocca Italia del governo Renzi permette infatti agli inceneritori di raggiungere il massimo carico termico fino a saturazione della potenza massima degli impianti permettendo quindi, grazie alle determinazione regionale G07575 del 18 giugno 2015, un aumento pari a 36 mila tonnellate di rifiuti che ogni anno arriveranno in più a San Vittore rispetto alle oltre 200 mila tonnellate annue già trattate dalle linee di incenerimento numero 2 e 3 ad oggi in funzione. Come se non bastasse, la successiva determinazione G10303 del 31 agosto 2015 che ha siglato il termine della conferenza dei servizi relativa a questo rinnovo autorizzativo non ha ricevuto il parere della Provincia di Frosinone e ha incassato con nota del 9 giugno 2015 il rifiuto da parte dell’Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale del Lazio a rilasciare parere in merito se non a fronte di ulteriori integrazioni che il gestore è stato chiamato a fornire, generando quindi un’attesa di oltre 4 mesi tra quel provvedimento e l’autorizzazione integrata ambientale definitiva. Il capolavoro finale è avvenuto tuttavia con quest’ultimo atto della regione che rinnovando l’autorizzazione all’esercizio registra negli allegati tecnici una carico massimo di rifiuti annuali per l’inceneritore nel complesso pari a 359 mila tonnellate corrispondente al 20% in più di quanto autorizzato, non è pero chiaro quale sia stato il parere finale di Arpa in merito al monitoraggio ambientale che, da quanto si apprende dalla determinazione, “potrà essere modificato ulteriormente”. Questo contraddice quanto espresso nella citata determinazione dello scorso giugno prevedendo la sola trasmissione dei certificati di collaudo tecnico funzionale per la prima linea di incenerimento al fine di tornare in esercizio, avviando la procedura di Valutazione di Impatto Ambientale soltanto qualora il gestore Aria s.r.l. intenda superare il quantitativo massimo di rifiuti ad oggi bruciabili. Ritengo opportuno fare luce sulle numerose contraddizioni emerse durante questa vicenda e presenterò nei prossimi giorni un’interrogazione oltre a valutare se esistano gli estremi per un ricorso contro questo atto.”