Il protocollo siglato oggi da ANAC e Regione per la vigilanza degli appalti di ristrutturazione dell’Umberto I dimostra che il Lazio di Zingaretti non è una casa di vetro e che ha bisogno di una certificazione ‘esterna’ per dissipare i molti dubbi sul suo operato. Cantone nella nota inviata a Zingaretti , e sepolta dal Presidente in un remoto cassetto, aveva espresso rilievi importanti, sottolineando che Zingaretti andava sospeso dopo la nomina di Agresti, che l’anticorruzione regionale non funzionava e che la Del Borrello, responsabile anticorruzione del Lazio, era stato oggetto di atti diretti e indiretti di influenza, volti ad indirizzarne il comportamento, come emerso dall’indagine della GdF. Rilievi che sono stati ignorati dall’amministrazione PD, come dimostra la risposta che l’assessore ha dato in aula la settimana scorsa alla nostra interrogazione in merito.
Zingaretti non deve continuare a ridurre l’ANAC a un ‘marchio’ da mettere sulla propria amministrazione quando fa comodo e da ignorare quando muove rilievi che contrastano con la favola della ‘Casa di Vetro’, la trasparenza è un valore, sancito dalle leggi, e non può continuare ad essere ridotto a merce elettorale dal presidente della Regione.
Lo dichiara Devid Porrello, capogruppo del M5S Lazio.
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