‘Una regolamentazione ben definita ridurrà inoltre il rischio di inquinamento delle falde acquifere dovuto al seppellimento non autorizzato dei pet’ Roma, 2 mag. (Adnkronos) – “C’era bisogno di una legge che andasse a colmare una lacuna normativa, oltre che il desiderio di tantissime persone il cui animale domestico è parte integrante del nucleo familiare. Uno degli obiettivi è assicurare la continuità del rapporto affettivo che si sviluppa con l’animale domestico e garantire a questo una degna sepoltura. Al momento l’unica disciplina che regolamenta la destinazione delle spoglie degli animali d’affezione è un Regolamento europeo che, però, prevede l’incenerimento o la sepoltura nel caso ci sia la disponibilità di un terreno privato”. E’ quanto spiega all’Adnkronos Devid Porrello, consigliere M5s Lazio e vicepresidente del Consiglio regionale, in merito al progetto di legge per la ‘Disciplina dei cimiteri per animali d’affezione’ nel Lazio, il cui testo (accorpa la pl n.159 di FdI con la n. 71 del M5S) ha incassato il primo ‘sì’ in Commissione Sanità alla Pisana.

“L’emanazione di una legge regionale – prosegue -, in conformità con valori di cultura e civiltà, permette la definizione di un percorso distinto rispetto allo smaltimento delle spoglie degli animali d’affezione come rifiuti, consentendo il seppellimento del proprio animale da compagnia, anche a chi non ha la possibilità di un idoneo terreno privato”.

“Con la legge – sottolinea Porrello – vogliamo dare indicazioni chiare, individuando i luoghi adatti per la realizzazione dei cimiteri, garantendo una adeguata gestione tramite un registro delle sepolture e effettuando controlli igienico-sanitari con la Asl di competenza. Con l’emanazione di una legge regionale in materia, si garantisce la tutela dell’igiene pubblica, della salute della comunità e dell’ambiente. Di fatto, con una regolamentazione ben definita, si ridurrà il rischio di inquinamento delle falde acquifere dovuto al seppellimento non autorizzato degli animali e anche il rischio di diffusione di malattie, nel caso in cui le spoglie vengano gettate nei cassonetti dell’immondizia”.