Abbiamo concluso un anno difficilissimo che ha messo in discussione tante certezze e che ci spinge ad affrontare quello nuovo con lo spirito di costruzione evocato dal Presidente Mattarella. Basta con la critica mai costruttiva e con la polarizzazione che si crede utile in termini elettorali ma che si sta dimostrando socialmente disastrosa.
Il 2021 continuerà ad essere un anno per portare avanti le idee e le proposte, magari arricchite dal confronto con le altre parti, per la ripresa della nostra regione e quindi dell’Italia. Sicuramente ci vedrà impegnati ancora a pianificare e programmare una via di uscita da questo buio con cui conviviamo da mesi, anche se l’abbassamento della curva dei contagi dipende anche dalla responsabilità dei cittadini oltre che dalle decisioni di chi li governa. Molte delle energie saranno impiegate nella campagna di vaccinazione che vedrà prima di tutto la messa in sicurezza di tutte quelle le categorie che devono garantire la nostra salute insieme ad anziani e operatori delle RSA per poi passare a insegnanti, forze dell’ordine, over 65 e via via tutti i cittadini. Dobbiamo mettere la massima attenzione in questa operazione di vaccinazione di massa e non ripetere l’errore fatto con i test e i tracciamenti di fine estate, sottodimensionando il problema dell’organizzazione, delle risorse e delle strutture.
Oltre a focalizzarci sui temi della sanità, della scuola e dei trasporti, i prossimi mesi ci metteranno davanti ai temuti effetti economici e occupazionali dell’epidemia. Il Lazio non è più al riparo di altre regioni a causa del crollo del turismo, un settore che negli ultimi anni ha dato occasione di nascita a tante micro, piccole e medie imprese che tutti ci auguriamo non debbano cessare la propria attività. Non dobbiamo farci scappare neanche una delle opportunità messe a disposizione dall’Unione Europea e bisogna proseguire sul rafforzamento dei servizi per le politiche attive del lavoro, per non lasciare nessuno indietro e mettere in condizione le imprese laziali di essere subito competitive.
Credo inoltre che il 2021 debba essere l’anno in cui il Lazio si erga a capofila per le tecnologie, le produzioni e le applicazioni dell’idrogeno verde, guadagnando un vantaggio che avrà sicure ripercussioni sull’occupazione.
Questi sono i miei auspici, alcuni li discuterò già nella prossima seduta di consiglio quando l’aula si dovrà esprimere sugli Ordini del Giorno alla legge di stabilità. Seguitemi e scrivetemi le vostre proposte per mettere in condizione il Lazio di avere un 2021 migliore del 2020, al di là degli auguri di rito.