Devid Porrello, consigliere del M5S Lazio, dichiara:
“Le tariffe di conferimento agli impianti di trattamento e smaltimento dei rifiuti urbani della Regione Lazio sono determinate ai sensi del decreto commissariale n. 15 del marzo 2005 ed è impensabile che tale modalità obsoleta di calcolo tariffario sia ancora in vigore dopo 10 anni.
Per modificarla la giunta regionale ha deliberato (DGR 701/2014) la revisione delle tariffe ma ad oggi nulla è pervenuto dagli uffici incaricati.
Intanto va avanti la magistratura ordinaria e contabile proprio perché siamo in totale assenza di una gestione del ciclo integrato dei rifiuti da parte della regione Lazio, lasciando ai privati la copertura di questo “buco” politico.
In queste condizioni a rimetterci sono i cittadini e l’ambiente in cui vivono.
“La gestione dei rifiuti costituisce attività di pubblico interesse” come recita il comma 2 dell’art. 177 del testo unico ambientale (D.Lgs 152/2006) e questo concetto fondamentale viene ricordato solo quando c’è da riscuotere la tariffa al cittadino ma viene totalmente ignorato quando i gestori degli impianti di trattamento e di smaltimento non adempiono ai loro doveri non solo gestionali ma anche sociali e di tutela dei territori. Con il piano dei rifiuti approvato nel 2012, il consiglio regionale ha voluto dare un nome e cognome a chi deve assolvere a questo fondamentale impegno civico, cosa che contrasta proprio col principio di pubblico interesse visto l’accantonamento totale, nella fase di scelta degli impianti, del testo unico degli appalti (D.Lgs 163/2006).
La Regione Lazio, nonostante gli impegni ricevuti dal consiglio regionale con deliberazione n. 8/2013, non ha messo in atto alcun monitoraggio sull’efficacia del piano dei rifiuti né determinato il fabbisogno di impiantistica regionale.
Questo denota un totale abbandono dei propri obblighi da parte dell’ente che sta provocando danni economici ed ambientali che ricadranno principalmente sulle future generazioni alla faccia della sostenibilità sbandierata in tutte le sedi istituzionali.”